SCUOLA MASSONICA: IL PIACERE DI CRITICARE

Per coloro che non conoscono

la scuola massonica, potremmo dire che la critica non è sempre benvenuta se non stimola riflessioni e rettifica le azioni. Questa riflessione è implicita per un intenditore, un Massone, ma ciò che deve essere compreso dai più è che chi critica deve essere in grado di confezionare un  messaggio “costruttivo”.

Quando vogliamo dire che una situazione non è corretta, ricorriamo a risorse linguistiche popolari di solito offensive.

Il buon senso ci insegna che la verità può e deve essere detta in molti modi, ma non tutti riescono ad esprimersi evitando commenti disonorevoli rivelando risentimento che causa, per chi riceve la critica, sofferenza e delusione, soprattutto quando proviene da persone che stimiamo ed ammiriamo.

A volte i critici si considerano “oracoli”: hanno una lingua tagliente e senza tante cerimonie partono  per un linciaggio morale, denigrando il lavoro e l’immagine delle persone, umiliandone gli sforzi ed i sacrifici personali per condividere le conoscenze acquisite con molta dedizione e studio.

Forse pochi lo sanno, ma in molte occasioni, i massoni dedicano molto del loro tempo libero ad istruirsi, sacrificando anche la vita familiare e gli eventi festivi senza alcun ritorno economico, considerando solo  l’opportunità di fornire ai Fratelli più giovani un livellamento di informazioni sulle procedure rituali e sulle considerazioni filosofiche.

Tuttavia, quando si trovano ad interagire quotidianamente con il mondo profano, si rendono conto di quanto sia difficile comunicare. Le differenze tra gli uomini dovrebbero risiedere nel campo delle idee e non tra le persone. Ogni conflitto di comprensione può essere risolto con la partecipazione delle parti interessate in modo pacato.

In Massoneria nessuno conosce tutti i misteri del mondo o è esente da errori di interpretazione, ma è un luogo di rispettoso incontro di dubbi  per costruire una comprensione;  è  il modo migliore per dialogare ed interagire con il nostro prossimo predicando tolleranza, umiltà e perdono.

In questo la Massoneria è una palestra di vita perché nelle riunioni tra Fratelli, i dubbi vengono messi in discussione e si creano dei meccanismi di costruzione di proposte che possono essere valutate, è bandita qualsiasi strategia che non permetta la “difesa dell’accusato” e l’analisi alla luce della verità la cui libertà di indagine è garantita.

In ogni caso, abusando del “no”, è chiaro che non si può intavolare alcuna conversazione: tutti noi abbiamo i nostri punti di forza e di debolezza. L’essere umano ha bisogno di riconoscimento e di rispetto. La Massoneria, non insegna niente a nessuno ma crea opportunità di riflessione e dibattito. Perciò, chi è interessato ad un cuore puro e sincero ha la gioia di condividere esperienze e informazioni!

“Ha  il diritto di criticare solo chi vuole aiutare“(Abraham Lincoln)

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