Dialogo tra un vecchio Maestro e un giovane Apprendista.

“Maestro, la magia esiste?” Con questa strana domanda, il giovane Apprendista interruppe il cammino che il vecchio Maestro cieco stava facendo in giardino come ogni mattina. Il Maestro posò la mano sul braccio dell’Apprendista e mormorò “Cos’è che ti turba mio giovane Fratello?” – “Maestro, ho letto articoli sui libri antichi, ho letto storie di antica alchimia e anche sulla magia rituale, ho letto di Wicca e molto altro ancora, ho letto magie e antichi incantesimi di streghe potenti e maghi pubblicati sulla rete. Ho capito il potere della parola e che quando parlo, decreto. Conosco le antiche religioni e ho altari di diverse divinità, amuleti che garantiscono la mia fortuna e ho persino trovato un sito che crea carte astrali. Comunque, mio saggio Maestro, non riesco ancora a fare la magia”. Il vecchio cieco rise di cuore e disse: “Cioè, mio caro Fratello, sei una specie di mago espresso, investito della velocità della fibra ottica e della profondità dei social network. Devo dedurre che la tua vasta e profonda conoscenza provenga da Internet e che la rete è equiparata tutte le vite dedicate agli studi profondi della grande scienza e della vera arte che i nostri vecchi maestri hanno avuto. Immagino che queste nuove tecniche di nuova generazione sostituiscano completamente la conoscenza, lo studio profondo, l’interiorizzazione, la contemplazione, l’illuminazione e tutte quelle cose antiquate che di solito cercano le persone anziane come me. Penso che in questo momento mio caro Fratello, dovresti decretare un gelato alla vaniglia con torta di mele … se ho capito bene non serve nemmeno andare in cucina”. “Mi stai prendendo in giro Maestro?” domandò il giovane Apprendista. “Sei il mio amato Fratello, ti rispetto e non riuscirei a prenderti in giro” rispose il vecchio. “Quindi, Maestro, quella magia non esiste, è questo che mi stai dicendo?” aggiunse l’Apprendista. “No caro Fratello, non ho mai detto che non esiste, non avrei mai mancato di rispetto alla grande scienza e alla vera arte … non avrei mai mancato di rispetto alla magia … ma non avrei nemmeno pensato che leggere un articolo o un blog mi avrebbe dato la saggezza o il potere” disse il Maestro. “Ma mio Maestro, non è la lettura e la ricerca della luce della conoscenza che definisce il nostro percorso?” domandò l’Apprendista. “In realtà mio caro Fratello, lo studio e la ricerca della verità sono ciò che definisce il nostro percorso, ma è il percorso che ci porterà a risvegliare l’insegnante interiore, quell’essere cosmico che ci fa capire il trascendente in ogni messaggio e ogni simbolo. La vera differenza tra un iniziato e un laico sta nel fatto che i simboli parlano all’iniziato fino a quando l’iniziato diventa simbolo stesso, quindi solo quando la trasmutazione del piombo in oro ha luogo, solo allora puoi essere tutt’uno con gli elementi e l’universo”. “Maestro, ogni momento mi confondo di più. Esiste la magia? O è solo una favola per bambini?” Il vecchio Maestro rispose: “Mio caro Fratello, non vedi la magia intorno a te? Non senti la recitazione dell’universo e la sua energia che crea? Come fai a non vedere la magia nei cespugli di rose che fioriscono sul fondo del giardino”. L’Apprendista allora mormorò: “Maestro ma tu sei cieco, come sai che le rose stanno fiorendo?” Il Maestro con voce dolce e ferma disse: “Mio caro Fratello, la magia non si vede con gli occhi … la magia è vissuta e sentita con tutti i sensi … la vita è magica, il risveglio del tuo essere, la consapevolezza di chi sei e il tuo ruolo nell’Universo, non è qualcosa che si ottiene con scorciatoie. Non ci sono scorciatoie o modernità quando si tratta della vibrazione dell’Universo, di quella grande, meravigliosa e perfetta sinfonia di cui fai parte. L’unico modo è risvegliarsi mio caro Fratello è trovare la magia e le abitudini magiche nel più profondo del tuo essere. Decidi di essere felice e sorridi, è libero e contagioso, crea la versione migliore di te che puoi essere e avere della tua vita, una meravigliosa avventura quotidiana, progettata per essere vissuta. Ricorda, la tua essenza e ciò che ti rende ciò che sei”.

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